Chissà come funziona altrove. Qui in Lombardia il camper lo si può parcheggiare più o meno ovunque, a partire dalla via qui sotto. Ma probabilmente la vision per l’Italia del domani era un unico gigantesco campeggio senza fine, perché nella terra della deregulation tutto quello che può abbruttire lo spazio pubblico sfugge a una progettualità d’insieme a favore dell’iniziativa dei singoli. Gli stessi singoli che montano parabole sui balconi dei palazzi storici, giusto per fare un esempio. Così ci si aspetta che dalla muraglia di furgoni bianchi adattati a case viaggianti – vi invito davvero a visitare il mio quartiere – da un momento all’altro fuoriescano gitanti in cannottiera, mutande e crocs multicolore e, dopo aver montato gazebo e tavolini da outdoor, allestiscano il loro pranzo all’aperto comprensivo di barbecue. E questo per chi invece non usa la metafora dei distaccamenti di viale Triboniano distribuiti sul territorio. Insomma, ci mancava pure il rimessaggio a cazzo, scusate il termine; è proprio il caso di dire che il buon senso comune si è preso una bella vacanza.
Tiremm a camper.
chi ha orecchie per intendere, in tenda