che dio la benediga

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E allora? Leggendo il testo completo dell’affermazione del viceministro Martone, e mi fido della versione riportata da Il Post che è “Dobbiamo iniziare a dare nuovi messaggi culturali: dobbiamo dire ai nostri giovani che se non sei ancora laureato a 28 anni sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto professionale sei bravo e che essere secchioni è bello, perché vuol dire che almeno hai fatto qualcosa”, una qualsiasi persona di buon senso ne può capire le intenzioni e il significato. Trovo disdicevole l’utilizzo di un termine così infelice da parte di una figura istituzionale, detto ciò è ovvio che si riferisse solo ed esclusivamente a chi cazzeggia mantenuto ad libitum, e suggerire un invito a creare una cultura tale che chi si trovi in tali condizioni si senta inappropriato, sia per sé che per la società, è ben diverso dal dare dello sfigato a una categoria così generica. Siamo troppo intelligenti per far finta di non capirlo, e non mi sembra così inopportuna come uscita, basta guardarsi intorno, nei propri uffici, nelle proprie famiglie. Ma la consuetudine vuole che la discussione si avvampi partendo dagli stralci riportati dai media che mettono l’enfasi solo sulla parolaccia. Di certo poco ortodossa, ma almeno più adeguata di bamboccione.

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