Non se se vi è capitato di sentire il discorso di Mario Monti ieri in occasione del 215esimo anniversario del Tricolore (la bandiera, non la fiamma) a Reggio Emilia. A parte immaginarsi come avrebbe potuto condurre un intervento del genere la persona che lo ha preceduto nella stessa carica, per usare una locuzione veltroniana. Ma questo è il punto: l’aver trattato un insieme così apparentemente eterogeneo di temi riconducendo nello stesso discorso la storia, il presente e il futuro dell’Italia, immaginarsela non solo nel 2021 ma anche nel 2051, l’economia e il risorgimento, la manovra e la bandiera. E ogni volta che gli sento proferire qualche passaggio a proposito della caducità del suo mandato, e lo ha fatto anche in questa occasione, sento che mi manca già. Sarà difficile tornare indietro dopo questa esperienza, sarà un vero trauma quando riprenderà la campagna elettorale.