“La biblioteca è il posto migliore che ho conosciuto”, dice Marius in questa struggente clip di Amnesty International dedicata a un ragazzino rumeno che tra sgomberi e mille difficoltà, in pochi mesi e grazie all’aiuto di volontari ha imparato a leggere e a scrivere e ha trovato un seconda casa. Il ruolo della biblioteca civica come spazio pubblico condiviso e gratuito, in cui chiunque può sostare senza essere cacciato, non è solo più quello di tempio della cultura, dell’archiviazione e del nozionismo, o almeno non solo quello. Un luogo in cui è possibile consultare quotidiani e usare Internet (le biblioteche più evolute) gratuitamente o comunque a prezzo non di mercato, aree talvolta addirittura dotate di wifi libero, che proprio a causa delle nuove povertà stanno acquisendo un significato diverso, quello di versatile tetto pomeridiano comune. Sono certo che i puristi storceranno il naso di questo, alcuni operatori del settore grideranno allo scandalo, chi usa la biblioteca per studiare sbufferà infastidito in prossimità di bambini che giocano e schiamazzano in sala ragazzi e adolescenti che si alternano alle postazioni dotate di pc. Ma credo che libri, dvd e cultura non siano mai stati così meglio di adesso, in mezzo a così tanta vitalità e a disposizione di chi ha bisogno di un po’ di tutto. Via Tilane. In questa foto, invece, un utente con la propria figlia.