Ne parlavo giusto qualche giorno fa, ed ecco che i Simple Minds tornano con un tour, una formula piuttosto originale e succulenta per i palati vintage in cui proporranno cinque brani per ognuno dei primi cinque album (chiamato appunto 5×5 live), ovvero Life in a day, Empires and dance, Real to real cacophony, Sons and fascination e Sister feelings call, a meno che non intendano questi ultimi due come unico album doppio e includano anche New gold dream nel quintetto base. L’unica esperienza di reunion viste dal vivo che ho avuto è quella dei Police a Torino qualche anno fa, e malgrado le perplessità di partenza devo ammettere che il concerto è stato superlativo. Ma stiamo parlando di una band che può permettersi di iniziare una esibizione live con un pezzo come Message in a bottle, immaginate il resto. Dubito che Jim Kerr sia in forma come Sting, e devo ancora sincerarmi che Mick MacNeil sia rientrato in formazione dietro ai synth. Insomma, potrebbe avere anche un senso, o no?