è permesso?

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Basta uscire di casa due ore dopo e cambia tutto, è il sole alto che ti fa sentire improduttivo, probabilmente si tratta di un retaggio culturale. È sufficiente tornare indietro di pochi decenni, quando alle dieci e trenta uomini e donne erano già nei campi da un pezzo, insomma gli odori forti della nostra storia sono ancora nell’aria, non è difficile riuscire a distinguerli dal resto. Ci si chiede chi sia però tutta questa gente a spasso in orario di ufficio. Disoccupati? Rappresentanti? Ausiliari del traffico in incognito? Quelli che lavorano li riconosci subito. I consulenti camminano di fretta con la borsa del pc a tracolla, stanno andando dal cliente. Le badanti è più facile, hanno anziani claudicanti e ripiegati sulla loro cassa toracica aggrappati al gomito, col bastone e il loden e il cappello, quando non spingono le carrozzelle e sussurrano parole in linguaggi sconosciuti ai casi terminali che portano a spasso, ma a loro interessa solo guardarsi intorno e preferirebbero farlo in silenzio. Poi ci sono quelli che fanno le consegne, con le quattro frecce sfidano vigili e automobilisti indignati, caricano e scaricano e hanno aree di sosta dedicate e ambitissime. Fuori concorso i pensionati con le borse della spesa in mano, anche loro sono autorizzati a transitare in questa sorta di coprifuoco sociale grazie al lasciapassare che gli è stato fornito. Perché poi ci sono quelli che hanno avuto un imprevisto e si stanno recando al lavoro a metà mattinata. Questi individui invece il lasciapassare non ce l’hanno. Sono i veri clandestini e si muovono guardinghi e a disagio, la luce è diversa, la gente è diversa, i luoghi solitamente assiepati dalla calca nelle ore di punta sono deserti. Non hanno alcun certificato che attesti il loro diritto di entrare dopo. Soli, sui vagoni della metro, fanno gli gnorri ma sudano freddo per la paura di un controllo, chissà qual è la punizione per le due ore e mezza di produttività negata all’economia globale. Ma anche oggi tutto fila liscio, ai tornelli passano inosservati e, giunti in superficie, si affrettano verso il posto di lavoro. Cercano di non dare nell’occhio e si precipitano alla scrivania. Accendono il pc. Tutto è ancora come prima.

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