Il primo di novembre, inteso anche come il primo pensiero di novembre che si traduce in post, va a Tin Tin in 3D, un film da pomeriggio di festa per il quale di certo Spielberg non ha lesinato con gli effetti speciali, già pronto per il sequel. Il secondo va ai 46 euro per quattro biglietti, due adulti e due ridotti, 11 e 12 euro a cranio, novantamila lire circa per entrare al cinema che se me lo avessero detto quando ne spendevo quattromila per vedere i film d’essai al Filmstudio non ci avrei creduto. E il terzo pensiero non va a chi ha sostituito la lira con l’euro, ma con chi ha sbagliato i calcoli nel cambio.
Che ricordi, il Filmstudio…
Ommadonna. Cioè, una famiglia per andare a vedere un film treddìdimmerda spende 50 euro? Ommadonna.
Ehi, a Roma sono 32 (nonna + tre nipoti). Insomma, non è una differenza da poco…
ora è in mano a un gruppetto di volti noti (e nostri coetanei)
già, speravo nel cinema parrocchiale ma per ora nulla 🙁
ma con aroma di popcorn compreso? Perché qui è il plus mica da poco
Io invece il pensiero lo lascerei a chi ha cambiato la lira con l’euro e ha creduto che fosse buona abitudine lasciar fare ai commercianti quel cacchio che gli pareva, perché i calcoli del cambio purtroppo sono quelli giusti. Dieci anni dopo, siamo qui a festeggiarne gli ultimi spasimi di vita (dell’euro, e anche di chi per amor di voto ha lasciato carta bianca alla nota categoria lavorative di locuste).