Ironizzare su Studio Aperto è troppo facile, tutti ci chiediamo il perché e il percome ma, soprattutto, chi segue il suddetto show di Italia Uno e chi lo intende una fonte di informazione alla stregua di un qualsiasi normale telegiornale. Nel negozio del mio parrucchiere la tv è spesso sintonizzata lì. Ora, so di per certo che lui e il suo socio non votano di là, sono due non berlusconiani ma di quelli che va bene tutto, l’importante è tirare a campare. Strano, eh. Insomma, ieri sera mentre ero nelle mani di uno dei due, che casualmente libero ha avuto l’onore e la responsabilità di dare una rassettata al mio fascino di mezza età, ecco il servizio clou della scaletta: il costo delle intercettazioni al premier che supera ogni altra indagine di questo tipo fatta a indagati per reati mafiosi. Con tanto di costo medio a telefonata, percentuale di minuti sugli interlocutori, fino al costo totale ovviamente inteso come importante risorsa pubblica sottratta ai bisogni dei cittadini. Pensa un po’, questi impiegati Mediaset che si accorgono degli sprechi solo ora, e montano pure un servizio di una decina di minuti con tutti i dettagli. E il mio coiffeur, terminato un importante bilanciamento di volume tra la tempia destra e quella sinistra, mi ha anticipato commentando “e questo per scoprire se il berlusca se ne è fatte otto o dieci. Ma và a dà via i ciapp!”. Ma sì, andate tutti a dà via i ciapp.
Da qui la visione generale del disfacimento del paese
già, un paese in cui tutti rimandano a quel paese