Ragazze, ma sono comode le borse che vanno per la maggiore, quelle da portare con la maniglia nell’incavo del braccio nell’inconfondibile gesto dell’ombrello, quasi a voler mandare a quel paese – e magari è proprio quella l’intenzione – ogni persona che incrociate per strada? È un modello che è sempre esistito e non me ne sono mai accorto io? Non vi si blocca la circolazione dell’avambraccio? Si tratta forse di un modo per potenziare i bicipiti, o semplicemente un modo per dire “questa borsa è mia, tiè!”? Mi sembra che, in quanto a eleganza, sia l’equivalente del maschile colletto della polo all’insù.
ecco, e da qui parte la disamina sociologica di come un gesto possa farne venire in mente un altro, apotropaico vieppiù.
ma non voglio parlare di questo che mi son già annoiata.
voglio invece dirti che non è la borsa, ahimé, bensì le femmine odierne che creano problemi (o tempora, o mores).
le borse con un manico che non permette di portare a tracolla la sempre più vituperata borsa (che è un armadio ma guai a portarla a spalla) andrebbe portata impugnando il manico o mettendo lo stesso sull’avambraccio, il gomito deve restare piegato a 90 gradi (e lasciamo perdere le visioni apotropaiche…).
siccome siamo una generazione di stanche (come dice mia nonna), il braccio inevitabilmente si piega di più così da far accomodare il manico nell’incavo e fare meno fatica.
la conclusione è che mandiamo a fanborsa la gente solo per stanchezza? mah, non lo so, mi son persa anch’io in questo commento.
diamine, che gran bel pezzo di argomentazione. Solo un dubbio: come si pronuncia “apotropaico”?
con l’accento su impudico 🙂
roberto sono solo le donne di oggi….e ho detto tutto