Se G. dichiara di non vedere la TV non è perché rientra nelle file degli intellettuali di sinistra, categoria antropologica alla quale appartiene in quanto elettore del PD o, “vediamo come vanno le cose“, di SEL, oltre a dichiararsi assiduo cultore di letteratura, sociologia, comunicazione, musica, cazzatine nerd/geek, lettore di Repubblica e via dicendo. G. non vede la tv con regolarità dal 1996, anno dell’indipendenza e della conseguente dichiarazione delle priorità, ovvero quello che ci si può e non ci si può permettere con poche (ai tempi) lire. Meglio possedere un televisore o un frigorifero? A voi la scelta. G., sappi che nessuno ti biasima per questo. Food for thought, c’era scritto sul primo album degli UB40. Ma, prima di tutto, a pancia piena si sta meglio. E si pensa meglio. Si, lo so. Metto troppi punti. Troppe frasi brevi. Ma già so che G. apprezza. Fa figo. Andiamo avanti.
Se non ricordo male, “Food for thought” è una delle etichette con cui sono stati distribuiti alcuni lavori di Joe Satriani e/o Steve Vai. Ma non suonano la Mustang, quindi non li conosci ;^)