Non ricordo chi mi ha detto che “Il ragazzo con la bicicletta”, il film dei fratelli Dardenne, si discosta dalla loro filmografia per non essere sufficientemente drammatico e lasciar intravedere un barlume di speranza. E se non sbaglio, ho ricevuto questo feedback da più di una persona. Ho atteso l’inizio del film, quindi, convinto di assistere a una storia comunque neorealista, ma dai toni meno claustrofobici rispetto al “La promesse” o “L’enfant” o “Rosetta”.
*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***
Ora, il barlume di speranza è un dodicenne ripudiato dal padre, facile target dei lucignoli del caso che lo convincono a prendere a mazzate da baseball in testa un negoziante a scopo di rapinarlo, viene beccato dalla polizia e poi anche percosso dal figlio del negoziante, ma alla fine il ragazzo con al bicicletta viene preso in affido da una parrucchiera single (già sopravvissuta a Hereafter) e con cui si appresta a vivere i tormenti di una adolescenza a dir poco inquieta. Si certo, poteva andare peggio e, cadendo dall’albero, morire sul colpo.
p.s. vogliamo parlare del ruolo e della reputazione dei padri nei film dei fratelli Dardenne?