Potrei andare al concerto degli Strokes, a Milano (o meglio, a Rho) il 12 luglio. A lasciarmi perplesso non sono tanto i 48 euro del biglietto (novantaseimila lire) prevendita esclusa, bensì la presenza, come gruppo supporter, dei Verdena.
Potrei andare al concerto degli Strokes, a Milano (o meglio, a Rho) il 12 luglio. A lasciarmi perplesso non sono tanto i 48 euro del biglietto (novantaseimila lire) prevendita esclusa, bensì la presenza, come gruppo supporter, dei Verdena.
Non voglio dare inizio a un discorso da bar ma “Solo un grade sasso” dei Verdena per me è uno dei dischi rock più belli di questi dieci anni (forse perchè a curarlo c’era Manuel Agnelli). “Il suicidio del samuarai” aveva pure le sue chicche.
Poi finisco il discorso da autobus, ma la mia anima dolce e sensibile preferisce i Verdena agli Strokes, che secondo me continuano a fare la stessa canzone da parecchi anni.
Annosa questione, quella dei Verdena; è un problema di sensibilità, a me trasmettono lo stesso effetto della carta vetrata. Li trovo supponenti, antipatici e pretenziosi. Mi spiace, spero che questo non influisca sulla nostra sintonia contenutistica.
Quanto agli Strokes, sono un gruppo pop che altro non vuole essere che un gruppo pop, e ti dò ragione. Prova però ad ascoltare Angles con attenzione, ci sono un paio di pezzi diversi da quella canzone che intendi tu.
Seguirò di certo il tuo consiglio su Angles e solo perchè mi fido di te.
(Quando scrivevo “uno dei dischi rock più belli di questti dieci anni”, intendevo rock italiano, ovviamente)